Sa Reina
Maria Antonia Serra Sanna ” Sa Reina” (La Regina)
Definita da alcuni alta, bella e glaciale, di certo temuta e rispettata. Viveva a Nuoro nel rione di San Pietro con il suo padre Giuseppe soprannominato ” Carta” piccolo allevatore di pecore. Non erano ricchi ma ben presto lo diventarono. Ziu Peppe aveva altri due figli: Giacomo e Elias i quali non rassegnandosi alla povertà si diedero al mestiere dell’abigeato. Questo li portò ad una condanna alla carcerazione, da qui si diedero alla latitanza continuando a delinquere e mantenere il controllo del territorio e a vendicarsi sui loro accusatori. Tutto questo grazie al contributo della sorella Maria Antonia fedele al legame familiare. Divennero dunque una ricca famiglia di possidenti terrieri e di bestiame capaci di dettar vita o morte a chi rispettivamente obbediva a loro o a chi gli andava contro e ad essi si ribellava o ancor più li accusava davanti ai giudici per gli atti compiuti.

Sa Reina si racconta era solta fare visite di “cortesia” alle ricche famiglie nuoresi e della zona per realizzare i suoi affari. Questi potevano consistere nel farsi cedere un ricco pascolo, ricevere somme di denaro, capi di bestiame o armi e munizioni. Se qualcuno si opponeva, sarebbe stata solita affermare che si sarebbe biasimata della cosa con i due fratelli. In particolare con Elias, temuto per la sua ferocia. La notte tra il 14 e il 15 maggio 1899 venne eseguita una grande retata a Nuoro che passò alla storia come La Notte di San Bartolomeo nella quale furono arrestate oltre seicento persone accusate di favoreggiamento ai banditi. Più della metà degli arrestati fu prosciolta. Sa Reina fu condannata a 20 anni di carcere: di cui ne scontò 18 alla Rotonda di Nuoro (le vecchie carceri di via Roma). I due fratelli Giacomo e Elias erano morti nella battaglia di Morgogliai tra il 9 e il 10 luglio 1899, insieme ad altri latitanti sardi. Quando usci dal carcere aveva più di 50 anni ma nonostante l’età avanzata si sposò con il fratello di una sua compagna di cella di Orgosolo.

Per estirpare una buona volta il brigantaggio infestante la Sardegna, le autorità decisero di ricorrere ad un’azione definitiva. E poiché i più temuti banditi s’annidavano nel Nuorese, ivi essa ebbe luogo due settimane fa, assumendo l’importanza di una vera battaglia. Saputo che i fratelli Serra-Sanna, il Lovito, il Virdis ed il Pau erano nascosti nella foresta di Morgogliai, a 25 chilometri da Orgosolo, questa venne circondata da 163 carabinieri e 43 soldati di fanteria divisi in 37 gruppi. Il capitano Petella, il bravo brigadiere Cau e 9 altri s’internarono nella selva snidando i banditi, i quali datisi alla fuga lungo il torrente Riu Terru furono fatti bersaglio di migliaia di colpi e tutti uccisi. Nel conflitto caddero anche il carabiniere Moretti, il soldato Amato e ferito il brigadiere Gasco.
(Da “La Domenica del Corriere” del 30 luglio 1899)